venerdì 1 maggio 2015

Mia madre

Tra me e lei ci hanno separato 40 anni e, all'epoca e nel luogo in cui sono nato era stata un evento: avrei dovuto essere suo nipote piuttosto che suo figlio. Lei era la settima figlia Pinu d'Tüba e Nena di Federic: cognomi non importano, quello che era ed è forse importante sono gli soprannomi (i nickname dell'era digitale)  che permettevano di individuare immediatamente la famiglia.

Mia madre quando si sposò prese (all'epoca era così) il cognome da nubile di sua madre, tuttavia si trattava di tutt'altra famiglia.

Per me ancora un ricordo vivo e presente. Ogni volta che penso a lei mi scappa una lacrima: mi manca ogni giorno della mia vita. E' stata una figura forte come lo era le mogli e madri descritte egregiamente da Nuto Revelli del "mondo dei vinti". Donne che "portavano avanti la famiglia", donne di fatica e di autentica fede.


mercoledì 3 febbraio 2010

Il luogo dell'infanzia

Il mio luogo dell'infanzia è stato per me speciale (come immagino per molti), sono cresciuto in un piccolo paese ai bordi di quel vasto territorio culturale denominato Occitania ai piedi di una montagna chiamata Besimauda.

Durante l'ultima era glaciale il ghiacciaio che è sceso dalla montagna ha partorito una costola che chiude al paese la vista della pianura che si apre verso il Nord, così il paese è come se fosse racchiuso quasi nascosto da una parte dalla montagna e dal resto della collina. Questo paesaggio è stato il mio orizzonte, il mondo infantile: se guardavo a sud incrociavo le due cime e una gobba del profilo che quasi sembrava un gigantesco occhio se mi spostavo verso ovest le colline di Moncarvino e poi ruotavo verso nord la collina di San Giorgio con le sue coltivazioni a terrazza .... solo portando gli occhi ad est c'era un scorcio, un'apertura che con i giorni di sole ti faceva scorgere le colline delle langhe ... un altro mondo, quasi un altro pianeta .. paesaggi diversi, dialetti diversi.

Nei giorni di festa capitava di andare sulla cima collina a visitare la cappella dedicata al santo e scoprire, scrutare, studiare la pianura e l'arco delle cime del cuneese ... il monte Matto di fronte al gruppo dell'Argentera e poi immancabile il Viso ... un gigante in mezzo a quello stuolo di cime e costoni. In quel momento ti ricordavi che oltre alle colline c'era anche un altro mondo anche se per me quello che si racchiudeva tra quella montagna e quelle colline era di per sè immenso e con la fantasia poteva essere qualsiasi luogo scoperto nei libri della biblioteca.

Questi profili oramai sono indelebili nella mia memoria e adesso che vivo nella pianura spesse volte cerco la doppia punta della Besimauda; appena la scorgo si rinsalda la memoria ed il legame ancestrale ... per fortuna dove vivo posso ogni giorno scorgere i profili delle montagne delle Alpi penso che non potrei mai vivere un posto dove l'orizzonte è piatto ed il cielo si incontra con una pianura sconfinata.

Nei giorni sereni quando torno da Milano in autostrada rimango estasiato da panorama dell'arco delle alpi partendo dal gruppo del Rosa, il Breirthorn, il Lyskamm e poi il Castore e Polluce ... l'ingresso della Valleè e poi il gruppo del Gran Paradiso e via il resto delle valli e dei Monti con il Viso che svetta ... quel panorama non lo cambierei con nessun decantato paesaggio Himalayano.


martedì 26 gennaio 2010

Anche io sono un immigrato

Tempo fa ho scoperto di essere un immigrato del mondo digitale pur lavorandoci da parecchi anno sono anche io un migrante (per essere polically correct).
Il termine è stato coniato da due scienziati (immagino) Gasser e Palfrey (http://it.wikipedia.org/wiki/Nativo_digitale).

I nativi di questa era digitale sono quindi le persone nate con l'avvento dei giochi elettronici, del web e dei social network ... nate con la rete con una fonte infinita di informazioni multimediali e conseguentemente con modo diverso di interagire con il mondo, con coetanei, genitori etc.

Mi è così tornata alla mente la mia infanzia, la mia adolescenza non digitale quando ho visto nei bar sbucare i primi video giochi (space invader!) che piano piano hanno soppiantato il flipper.

Ho intenzione periodicamente di scrivere questi ricordi in primo luogo per me e poi per chi avrà tempo e voglia di fermarsi.